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Validity and measurement invariance of abbreviated scales of the State-Trait Anxiety Inventory (STAI-Y) in a population of Italian young adults.
Valente, G., Diotaiuti, P., Corrado, S., Tosti, B., Zanon, A., & Mancone, S. (2025).
Frontiers in Psychology, 16, 1443375. https://doi.org/10.3389/fpsyg.2025.1443375
Questo studio valuta la validità e l’invarianza di misura delle scale abbreviate a 8 item dello State-Trait Anxiety Inventory (STAI) in relazione al genere e all’età. Originariamente sviluppato da Spielberger (STAI-Y), lo strumento è stato ridotto per creare versioni più efficienti senza comprometterne la solidità psicometrica. Un campione di giovani adulti italiani, di età compresa tra i 18 e i 36 anni, ha completato le scale abbreviate. Sono stati valutati l’affidabilità interna, la validità convergente con le Endler Multidimensional Anxiety Scales (EMAS) e l’invarianza di misura rispetto a genere ed età. I risultati hanno evidenziato un’ottima coerenza interna e correlazioni significative con l’EMAS, confermando la validità convergente delle versioni abbreviate STAI-S-8 e STAI-T-8. Entrambe le scale hanno mantenuto strutture fattoriali equilibrate e robuste capacità di misurazione dell’ansia. L’invarianza di misura è stata confermata, garantendo l’affidabilità delle scale per la valutazione dell’ansia nei giovani adulti indipendentemente dalle differenze demografiche. Sebbene i risultati evidenzino la praticità delle scale STAI a 8 item per una valutazione rapida dell’ansia in contesti clinici e di ricerca, le limitazioni includono l’assenza di un campione clinico e l’uso esclusivo di misure self-report, che possono introdurre bias. Studi futuri dovrebbero includere popolazioni cliniche ed esplorare le differenze culturali nella manifestazione dell’ansia. Nonostante queste limitazioni, le scale STAI a 8 item si confermano strumenti validi, affidabili ed efficienti per la misurazione dell’ansia, con importanti implicazioni per interventi tempestivi e una valutazione psicologica più efficace.
L’addestramento al neurofeedback (NFT) si è affermato come un approccio promettente per il potenziamento delle funzioni cognitive e la riduzione dell’ansia, ma il suo impatto specifico sulle popolazioni universitarie richiede ulteriori approfondimenti. Questo studio esamina gli effetti del NFT sul miglioramento della memoria di lavoro e sulla riduzione dell’ansia in un campione di studenti universitari. Un totale di quaranta volontari sani è stato randomizzato in due gruppi: un gruppo sperimentale sottoposto a NFT e un gruppo di controllo. Il protocollo NFT è stato somministrato utilizzando un casco a 14 canali Emotiv Epoc X (EMOTIV, Inc., San Francisco, CA, USA) e il software BrainViz (Brain Visualizer 1.1), focalizzandosi sulla banda di frequenza alfa per favorire il miglioramento della memoria di lavoro e la riduzione dell’ansia. Gli strumenti di valutazione comprendevano i test Corsi Block e Memory Span per la memoria di lavoro e lo State-Trait Anxiety Inventory-2 (STAI-2) per l’ansia, somministrati prima e dopo l’intervento. I risultati hanno evidenziato un aumento dell’ampiezza delle onde alfa nel gruppo sperimentale a partire dal secondo giorno di NFT, con differenze statisticamente significative nei giorni 2 (p < 0,05) e 8 (p < 0,01). Contrariamente alle aspettative basate sulla letteratura precedente, non è stato osservato un miglioramento della memoria di lavoro. Tuttavia, nel gruppo sperimentale si è registrata una significativa riduzione dei livelli di ansia di stato (p < 0,001), confermando il potenziale del NFT nella gestione dell’ansia. Sebbene i risultati suggeriscano un potenziale beneficio della tecnica nel miglioramento dell’efficienza neurale, la variabilità tra i diversi giorni evidenzia la necessità di ulteriori indagini per determinarne l’efficacia complessiva. Lo studio conferma l’efficacia del NFT nella riduzione dell’ansia di stato negli studenti universitari, sottolineando il suo valore per il miglioramento delle prestazioni psicologiche e cognitive. Nonostante la mancata osservazione di miglioramenti nella memoria di lavoro, questi risultati evidenziano la necessità di ulteriori esplorazioni sull’applicazione del NFT in diverse popolazioni e contesti, enfatizzandone il potenziale utilizzo in ambito educativo e terapeutico.
Diotaiuti, P.; Valente, G.; Mancone, S.; Falese, L.; Bellizzi, F.; Anastasi, D.; Langiano, E.; Dominski, F.H.; Andrade, A.
Int. J. Environ. Res. Public Health 2021, 18, 3427. DOI 10.3390/ijerph18073427
Abstract
La pandemia di Coronavirus ha colpito la vita delle persone in tutto il mondo. La percezione del rischio e il conseguente comportamento delle persone durante una pandemia sono molto complessi e sono influenzati da molteplici fattori culturali e psicologici. Lo scopo di questo studio è stato quello di indagare il cambiamento nella percezione del rischio, l'autoefficacia percepita e la fiducia percepita nel comportamento degli altri, le decisioni delle autorità sanitarie e le disposizioni del governo, così come la variazione dei comportamenti di autocontrollo durante la diffusione dell'epidemia di Covid-19 in Italia. Abbiamo usato un campione di convenienza di 707 studenti universitari (Mage = 22,99; SD = 4,01) da un'area centrale dell'Italia. I partecipanti hanno aderito liberamente alla ricerca rispondendo a un questionario online tra febbraio e marzo 2020. Sono stati considerati tre intervalli di tempo definiti dalle misure di contenimento progressivo attuate dal governo italiano. Le principali misure di outcome sono state la Scala di autoefficacia generalizzata, l'Indice di percezione del rischio, l'Indice dei comportamenti di autocontrollo e le misure di fiducia istituzionale e interpersonale. I risultati hanno confermato che cambiamenti significativi nella progressione temporale si sono verificati nella percezione del rischio, nella percezione dell'autoefficacia individuale, nel valore attribuito alla responsabilità sociale, nella fiducia interpersonale e nella fiducia nelle autorità sanitarie. Lo studio ha anche identificato i tratti di personalità dei partecipanti e il locus of control come predittori (positivi e negativi) dell'autoefficacia percepita e ha testato un modello di mediazione della fiducia sull'effetto della percezione del rischio sull'autocontrollo intenzioni.
Negli ultimi anni, la ricerca internazionale ha prodotto numerosi studi che evidenziano l'importanza del focus temporale in diversi aspetti della vita degli individui, dei gruppi e delle organizzazioni. Questo primo studio di validazione italiana della Temporal Focus Scale (TFS) ha dimostrato l'affidabilità dello strumento nella misurazione della tendenza individuale a focalizzarsi su diversi periodi della propria vita. Il TFS/I è stato somministrato a un campione di 1458 partecipanti, mentre tre ulteriori campioni di convenienza (N₁ = 453; N₂ = 544; N₃ = 168) sono stati utilizzati per testare la validità convergente. L'analisi fattoriale confermativa ha confermato una soluzione a tre fattori (composta da 10 item) con buoni indici di adattamento ai dati, ad esempio, χ² = 49.533, CFI = 0.992, TLI = 0.986, RMSEA = 0.034, IC 90% RMSEA .018–.048. La valutazione della validità convergente ha confermato correlazioni predittive con variabili quali soddisfazione di vita, orientamento ottimistico/pessimistico, autoefficacia percepita generale, modalità di autoregolazione, ansia e depressione. Il focus temporale si è rivelato una caratteristica significativa associata a vari aspetti del benessere e del disagio personale. Grazie alle sue buone proprietà psicometriche, il TFS può essere uno strumento integrativo utile per una migliore valutazione del profilo individuale in diversi contesti, tra cui educazione, coaching, psicoterapia, counseling e orientamento professionale.
Diotaiuti P., Mancone S., Bellizzi F., and Valente G.
International journal of environmental research and public health
https://doi.org/10.3390/ijerph17176318
Negli ultimi anni il ruolo dei dirigenti scolastici sta diventando sempre più complesso e con incremento di responsabilità. Lo studio presentato ha indagato alcune variabili psicologiche che possono influire sullo stato di benessere psicologico dei presidi delle scuole Italiane. Hanno partecipato volontariamente 419 dirigenti scolastici italiani a cui sono state somministrate le scale: Misurazione dello Stress Psicologico (MSP), la Mindfulness Organizing Scale (MOS), la Polychronic-Monochronic Tendency Scale (PMTS) e la Scale of Emotions at Work (SEW). Lo studio ha prodotto un modello esplicativo in cui sono state evidenziate le relazioni tra i principali predittori del disagio lavorativo dei presidi. L'effetto dell'ansia depressiva sul disagio percepito (ß = 0,517) ha trovato un mediatore protettivo nella componente di mindfulness che riconosce la condivisione delle problematiche come strumento operativo fondamentale (ß = −0,206), mentre un crescente senso di impegno e confusione potrebbe amplificare notevolmente l'esperienza di disagio psicologico associato all'esercizio della leadership scolastica (ß = 0,254). Il modello sviluppato in questo studio suggerisce che focalizzarsi sull'organizzazione consapevole può essere una valida linea guida per la programmazione di interventi che favoriscano il benessere organizzativo e che riducano i livelli di stress percepito.