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Il Ciclo di Contatto ed il Ciclo di Relazione in Psicoterapia della Gestalt

2020-09-07 16:01

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Il Ciclo di Contatto ed il Ciclo di Relazione in Psicoterapia della Gestalt

La teoria della Gestalt ha definito alcune modalità attraverso cui le persone entrano in contatto con i propri bisogni ed propri obiettivi e provano a soddisfa

La


Psicoterapia della Gestalt

è un modello di psicoterapia post-analitico che integra aspetti derivati da diversi approcci terapeutici mirando ad una visione olistica dell’essere umano. Alla base di questo approccio c'è l'osservazione fenomenologica (nel qui ed ora, così come accade) del comportamento umano mentre interagisce con l'ambiente circostante (persone, lavoro, relazioni, interessi ecc.). La teoria della Gestalt ha definito alcune modalità attraverso cui le persone entrano in contatto con i propri bisogni ed propri obiettivi e provano a soddisfarli. Tutto avviene al confine di contatto definito come il limite di demarcazione tra cosa è interno (Io) e cosa è esterno (altro da me). Attraverso il


Ciclo di contatto

si identificano le modalità con cui la persona fa esperienza al


confine di contatto

. Con le fasi del Ciclo (sensazione, consapevolezza, mobilizzazione delle energie, azione, contatto, soddisazione del bisogno, nuova fase di ritiro) l’individuo entra in contatto con l’ambiente e soddisfa il suo bisogno in modo consapevole.





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Con il ciclo di contatto proposto da Zinker (1977) si ha una prima definizione di quella che diventerà una gliglia di lettura dei meccanismi di funzionamento del comportamento umano per la Psicoterapia della Gestalt. Il ciclo di Contatto (rappresentato sopra) da una prima definizione  delle fasi che l’essere umano attraversa nel suo processo di soddisfazione di un bisogno o autorealizzazione. Siamo, dunque, di fronte al tentativo di osservare il singolo atteggiamento o comportamento in una determinata situazione per divenirne consapevoli in ogni sua fase. Non è il tentativo di descrivere il funzionamento dell'individuo tout court, bensì la possibilità di divenire consapevoli del singolo processo psicologico che si manifesta durante una determinata esperienza. Zinker persentava tale modello con un esempio sulla fame: "sento una


sensazione

nello stomaco, mi accorgo che ho fame ho fame, ne divento


consapevole

, mi


attivo

per trovare qualcosa da mangiare, mangio (


azione/contatto

), sono sazio (


soddisfazione)

e mi dedico ad altro".




A partire da questa prima griglia di lavoro, negli anni successivi, si è lavorato per rendere il modello più completo ed originale. Erving e Miriam Polster prima e successivamente Maria Menditto e Filippo Rametta si sono diretti verso un approccio più propriamente relazionale, evidenziando quanto le relazioni siano fondamentali nel processo di definizione della personalità e del comportamento diell'individuo.Il modello più conosciuto presentato dalla


Psicoterapia della Gestalt Psicosociale

  è il


Ciclo di Relazione.

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In questo modello vengono aggiunte delle fasi fondamentali per leggere il modo in cui ogni persona fa


esperienza

nella vita. Le modifiche vengono apportate soprattutto sella seconda parte del modello, dove vengono inserite delle nuove fasi al posto dell'unica fase della soddisazione del ciclo di Zinker. Il Ciclo di Relazione privilegia l'elemento della della relazione nei rapporti, evidenzia i modi con i quali le persone entrano in contatto tra di loro, prevede delle fasi (tensione attivatrice, consapevolezza, attivazione delle risorse) che ci guidano verso una relazione piena ed efficace con l'altro o con il gruppo, e delle fasi seguenti (assimilazione, integrazione, identità) che ci aiutano a mettere a fuoco ciò che abbiamo fatto, la relazione, il contesto, e ci conducono gradualmente a interiorizzare l'esperienza. Il lavoro "successivo" all'azione consolida la nostra sicurezza interiore ed il senso di apprtenenza e di connessione con l'altro (Menditto M., 2008).



Questa griglia di lettura espone ciclicamente le fasi in cui ognuno di noi si trova quando vive un'esperienza. In ogni fase di questo ciclo posso emergere delle difficoltà o incapacità a portare a termine il porpio obiettivo pienamente. Questo accade perchè emergono modi di agire, pensare, compormportarsi che bloccano in qualche modo il processo. I terapeuti e ricercatori della Gestalt hanno definito questi meccanismi "


Resistenze

". Queste possono intervenire in ogni momento del ciclo e fare in modo che non si arrivi più tanto semplicemente a soddisfare il propio bisogno o obiettivo.






Bibliografia





Menditto M., 2008. Comunicazione e relazione. Come gestire i dialoghi e legami nel quotidiano. M. Menditto, Ed. Erickson




Zinker, Joseph, (1977) Creative Process in Gestalt Therapy. New York: Brunner/Mazel Publishers.






Aspetti psicologici  dell'epidemia da Corona virus

L’epidemia di Coronavirus sta diventando giorno dopo giorno sempre più presente nella vita della popolazione di tutto il mondo. Inizialmente il virus Covid-19 si era diffuso solamente in una regione della Cina, ma lentamente si è spostato anche in altre regioni e nazioni del mondo. Ad oggi il mondo sembra avviarsi ad una fase di paralisi produttiva, economica e sociale.  Una influenza epidemica, come la Covid19, ha un potenziale significativo di “contagio psicologico”. In  un precedente studio effettuato sulla SARS è stato dimostrato che la minaccia percepita dell'epidemia ha causato uno stress (psicologico) significativo in molti individui provenienti anche da paesi non direttamente colpiti (Iancu et al. 2005).  La velocità con cui sono state chiuse le attività commerciali e lavorative in genere ha lasciato poco spazio alla possibilità di adattamento. Sono molte le persone che hanno riscontrato problemi di adattamento verso una vita più riservata, lontano dal contatto sociale e dalla vita come la conoscevano.  In questa situazione di reclusione in casa si fanno i conti con l'angoscia e la paura, non solo del contagio ma anche di rimanere soli, lontani dalle persone care. Ma non tutti gli effetti psicologici delle epidemie infettive sono negativi. Ad esempio, dopo l'epidemia di Ebola, i sopravvissuti hanno riferito che un effetto positivo è stato l'aumento della fede in Dio (De Roo et al. 1998).  Allo stesso modo, uno studio sulla popolazione di Hong Kong ha dimostrato che anche in presenza di alcune delle risposte psicologiche negative al virus, c'è stato un aumento di aspetti di coesione sociale tra alcuni gruppi. Dallo studio emerge che più del 60% degli intervistati ha dichiarato di tenere di più ai sentimenti dei propri familiari e più del 30% ha ritenuto che i propri familiari e/o amici fossero più solidali. Inoltre, più del 60% degli intervistati hanno prestato una maggiore attenzione al loro stato di salute mentale, ad esempio prendendosi più tempo per riposare o facendo esercizio fisico (Lau et al. 2006). Dunque, in questi momenti dovremmo porre l'attenzione a quanto è importante nella vita di tutti i giorni poter stare insieme, condividere esperienze anche solo salutarsi e stringersi la mano, gesti che abbiamo dato per scotanti ma che oggi ci mancano più che mai. Qunado questo periodo sarà finito dovremmo ricordarci di queste mancanze per rendere la nostra vita piena di contatto, di espeirenze nuove e condivise con le persone che in questo periodo ci sono mancate. Aristotele e molti altri dopo di lui hanno definito l'essere umano come un animale sociale, è la nostra natura, e dunque l'auspicio è quello di diventare più consapevoli dell'importanza delle nostre relazioni.

Bibliografia

De Roo A., Ado B., Rose B., et al. (1998). Survey among survivors of the 1995 ebola epidemic in kikwit, democratic republic of Congo: Their feelings and experiences. Tropical Medicine and International Health;3:883–885.

Iancu I., Strous R., Poreh A., et al.: Psychiatric inpatients reactions to the SARS epidemic: An Israeli survey. Isr J Psychiatry Relat Sci 2005;42:258–262.

Lau J.T., Yang X., Tsui H.Y., et al. (2006). Positive mental health-related impacts of the SARS epidemic on the general public in Hong Kong and their associations with other negative impacts. JInfect; 53:114–124.

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" Capii che un uomo, oltre a vivere per il proprio bene personale, deve inevitabilmente contribuire al bene degli altri: se dobbiamo prendere un paragone dal mondo degli animali [...] allora occorre prenderlo dal mondo degli animali sociali, come le api" ( Lev Tolstoj )

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