La Connessione tra Corpo e Comunicazione

"Io sono il mio corpo" diceva Friedrich Perls, uno dei fondatori della psicoterapia della Gestalt, volendo sollecitare le persone a riappropriarsi di uno strumento comunicativo fondamentale e di immediato contatto sia con se stessi che con l'altro. Quando siamo in una conversazione spesso ci dimentichiamo di quanto la persona di fornte a noi veda il nostro copro, la nostra espressività, la nostra capacità di manifestare o meno l'accordo riguardo ad un argomento.  L'uso sapiente del corpo e una buona capacità di rapporto con esso sono di aiuto in svariate situazioni di vita quotidiana. Per esempio annuire con il capo durante una conversazione può servire per accentuare o confermare un concetto senza dilungarsi in commenti che potrebbero far perdere l'interesse o rendere troppo lunga una comunicazione.
Alcuni gesti che effettuiamo quando parliamo con qualcuno sono emblematici e possono darci delle indicazioni per cogliere l'emozione della persona con cui stiamo conversando, per esempio: grattarsi la testa può indicare una perplessità; non guardare l'altro mentre  parla potrebbe segnalare il disaccordo o la difficoltà ad accogliere quanto detto;  tenere il pugno chiuso o mostrare i denti serrati può essere indice di rabbia in merito alla situazione.
Diventare consapevoli di come il nostro corpo agisce e reagisce durante una conversazione , di come si possono comunicare queste reazioni all'interlocutore nel modo appropriato, connettendo il corpo con la parola e con il tono di voce, illumina di efficacia, congruenza ed armonia la comunicazione. (Menditto, 2008). Da quanto presentato precedentemente si evince quanto sia importante nella gestione della comunicazione prestare attenzione alla comunicazione non verbale.  La comunicazione non verbale è composta da tutti gli elementi che trasmettiamo al di là delle parole e spesso viene identificata con la comunicazione del corpo, ma essa è più ampia, include anche il tono di voce, la modalità della respirazione, le piccole emissioni vocali chea bitualmente usiamo ecc. (Menditto, 2008). Dare attenzione alla propria espressione non verbale amplifica e valorizza la consapevolezza, fa rintracciare elementi che possono apparire di poco significato ma che rivestono una grande importanza nella gestione delle proprie relazioni.
Non soltanto dare attenzione all'espressività del nostro corpo può migliorare la capacità di comunicare, ma può aumentare il livello di consapevolezza di ciò che si sperimenta in quel preciso momento. Ascoltare il proprio corpo, a partire dalle sensazioni primarie che rimanda, rende più pronti ed efficaci nella gestione di conversazioni di ogni tipo (familaire, di lavoro, amicale ecc.). L'obiettivo non è quello di manipolare le interazioni verbali con gli altri, bensì quello di poter essere quanto più precisi nell'esprimere quello che davvero si vuole dire e farlo nel modo giusto (accettabile per l'altro).  Esprimersi con la doppia forza del pensiero e del corpo può aiutare a raggiungere gli obiettivi prefissati in una conversazione che sia di tipo professionale o anche parentale.  Questa capacità può essere allenata attraverso un impegno costante ed una attenzione alle proprie modalità di comunicazione anche attraverso esercizi di consapevolezza corporea e/o con conversazioni simulate.

La terapia della Gestalt ha sviluppato una serie di tecniche e di esercizi per facilitare la crescita e la consapevolezza del propio stile comunicativo. La "cassetta degli attrezzi" a disposizione del terapeuta contiene una serie di tecniche, spesso emotivamente forti, che possono ampilare la visione di sé e migliorare la gestione delle proprie relazioni ed interazioni con gli altri.




bibliografia

Menditto M., 2008. Comunicazione e relazione. Come gestire i dialoghi e legami nel quotidiano. M. Menditto, Ed. Erickson