Pubblicazioni su riviste scientifiche con impact factor

Perception of Risk, Self-Efficacy and Social Trust during the Diffusion of Covid-19 in Italy

Diotaiuti, P.; Valente, G.;  Mancone, S.; Falese, L.; Bellizzi, F.;  Anastasi, D.; Langiano, E.;  Dominski, F.H.; Andrade, A.
Int. J. Environ. Res. Public Health 2021, 18, 3427.  DOI 10.3390/ijerph18073427  


Abstract
La pandemia di Coronavirus ha colpito la vita delle persone in tutto il mondo. La percezione del rischio e il conseguente comportamento delle persone durante una pandemia sono molto complessi e sono influenzati da molteplici fattori culturali e psicologici. Lo scopo di questo studio è stato quello di indagare il cambiamento nella percezione del rischio, l'autoefficacia percepita e la fiducia percepita nel comportamento degli altri, le decisioni delle autorità sanitarie e le disposizioni del governo, così come la variazione dei comportamenti di autocontrollo durante la diffusione dell'epidemia di Covid-19 in Italia. Abbiamo usato un campione di convenienza di 707 studenti universitari (Mage = 22,99; SD = 4,01) da un'area centrale dell'Italia. I partecipanti hanno aderito liberamente alla ricerca rispondendo a un questionario online tra febbraio e marzo 2020. Sono stati considerati tre intervalli di tempo definiti dalle misure di contenimento progressivo attuate dal governo italiano. Le principali misure di outcome sono state la Scala di autoefficacia generalizzata, l'Indice di percezione del rischio, l'Indice dei comportamenti di autocontrollo e le misure di fiducia istituzionale e interpersonale. I risultati hanno confermato che cambiamenti significativi nella progressione temporale si sono verificati nella percezione del rischio, nella percezione dell'autoefficacia individuale, nel valore attribuito alla responsabilità sociale, nella fiducia interpersonale e nella fiducia nelle autorità sanitarie. Lo studio ha anche identificato i tratti di personalità dei partecipanti e il locus of control come predittori (positivi e negativi) dell'autoefficacia percepita e ha testato un modello di mediazione della fiducia sull'effetto della percezione del rischio sull'autocontrollo intenzioni.

The Principal at Risk: Stress and Organizing Mindfulness in the School Context

Diotaiuti P., Mancone S., Bellizzi F., and Valente G.
  International journal of environmental research and public health  https://doi.org/10.3390/ijerph17176318


Abstract

Negli ultimi anni il ruolo dei dirigenti scolastici sta diventando sempre più complesso e con incremento di responsabilità. Lo studio presentato ha indagato alcune variabili psicologiche che possono influire sullo stato di benessere psicologico dei presidi delle scuole Italiane.  Hanno partecipato volontariamente 419 dirigenti scolastici italiani a cui sono state somministrate le scale: Misurazione dello Stress Psicologico (MSP), la Mindfulness Organizing Scale (MOS), la Polychronic-Monochronic Tendency Scale (PMTS) e la Scale of Emotions at Work (SEW). Lo studio ha prodotto un modello esplicativo in cui sono state evidenziate le relazioni tra i principali predittori del disagio lavorativo dei presidi. L'effetto dell'ansia depressiva sul disagio percepito (ß = 0,517) ha trovato un mediatore protettivo nella componente di mindfulness che riconosce la condivisione delle problematiche come strumento operativo fondamentale (ß = −0,206), mentre un crescente senso di impegno e confusione potrebbe amplificare notevolmente l'esperienza di disagio psicologico associato all'esercizio della leadership scolastica (ß = 0,254). Il modello sviluppato in questo studio suggerisce che focalizzarsi sull'organizzazione consapevole può essere una valida linea guida per la programmazione di interventi che favoriscano il benessere organizzativo e che riducano i livelli di stress percepito.

Psychometric Properties and a Preliminary Validation Study of the Italian Brief Version of the Communication Styles Inventory (CSI-B/I). 

Diotaiuti P., Valente G., Mancone S. and Grambone A. (2020).

 Frontiers Psychology 11:1421.  https://doi.org/10.3389/fpsyg.2020.01421


Abstract

Generalmente le persone utilizzano uno stile comunicativo che tende ad essere coerente con i propri tratti fondamentali di personalità. L'attuale dibattito sugli stili comunicativi riconosce il costrutto del comportamento adattivo come un'area appropriata dove includere gli aspetti strettamente personali, di apprendimento sociale e di assimilazione culturale.  Questi aspetti si riflettono in uno stile comunicativo come forma specifica di adattamento che integra le prospettive comportamentali e di personalità. Vista la mancanza di strumenti nello scenario psicometrico Italiano per valutare gli stili comunicativi, il presente studio si è occupato di effettualre la traduzione e la validazione della versione breve Italiana della Communication Styles Inventory (CSI-B/I). Il CSI-B/I è stato somministrato a un campione di 1.044 partecipanti, mentre la validità concorrente è stata testata attraverso una seconda somministrazione a 518 partecipanti insieme al MPP (Multidimensional Personality Profile).

L'analisi fattoriale di conferma ha prodotto una soluzione a tre fattori ( includendo 18 items) con buoni indici di adattamento ai dati, e.g., χ2/df = 1,251, RMSEA = 0,027, RMSEA 90% CI = 0,008-0,040, GFI = 0,958, AGFI = 0,937, CFI = 0,983 e NFI = 0,922.
Il CSIB/I permette di misurare tre dimensioni principali dello stile di comunicazione: manipolazione dell'impressione; emozionalità; espressività.
L'affidabilità della coerenza interna e le correlazioni significative con il MPP hanno supportato la validità concorrente dello strumento. In virtù delle sue buone proprietà psicometriche, il CSI-B/I rappresenta un'importante integrazione alla valutazione in molteplici contesti: aziende, istituzioni, selezione del personale, analisi del profilo individuale e di gruppo, coaching, psicoterapia, counseling, orientamento professionale.


Resist or Give in to an Alternative: Post-Decisional Evaluations of Cost, Value and Regret in the Choice.

Diotaiuti, P. , Valente, G. , Mancone, S. and Grambone, A. (2020) Psychology, 11, 245-267.    doi: 10.4236/psych.2020.112016. 









Abstract







L'articolo presenta un'analisi comparativa delle valutazioni post-decisionali con riferimento ad una scelta fatta dal soggetto tra un'opzione con un antecedente che avesse una finalità piacevole mentre l'opzione alternativa era orientata rispettivamente all'intraprendere qualcosa di utile, all'adempimento di un obbligo, o al rispetto di un impegno preso in precedenza con altri. Lo studio si focalizza su una particolare condizione della consapevolezza del soggetto, cioè che la decisione è stata presa con la volontà di resistere ad un'opzione alternativa, ovvero la consapevolezza di aver scelto sostanzialmente di cedere alla pressione esercitata dall'opzione alternativa. Lo studio ha mostrato che tale condizione di consapevolezza ha avuto un effetto significativo sui giudizi fondamentali che accompagnano e seguono l'atto decisionale, cioè la valutazione del costo della scelta, il valore attribuito alla scelta, il rimorso associato all'opzione a cui si è rinunciato.