Cos'è la depressione
La depressione fa parte della più ampia classificazione dei disturbi dell'umore. Si presenta principalmente con un umore continuativamente depresso e può essere classificato in due modi differenti secondo il DSM5: il Disturbo Depressivo Persistente (anche Distimia) ed il Disturbo Depressivo Maggiore.
Le persone con Distimia sperimentano un umore depresso persistente nel tempo (superiore a 2 anni), hanno poca energia ed iniziativa personale, problemi a mantenere la concentrazione, bassi livelli di autostima con tendenza a disperarsi e ad incolparsi per ogni cosa accade loro. A questo sono associati sintomi fisici come scarso appetito o iperfagia, insonnia o ipersonnia, mal di testa e/o dolori cronici. Questo tipo di disturbo è molto presente nelle persone istituzionalzzate, soprattutto anziani (fino al 40%), inoltre vi è una magigore frequenza dei casi diagnosticati nelle donne (M= 7,2; F=14,9) rispetto agli uomini nell'arco della vita.

Il Disturbo Depressivo Maggiore ha di solito, invece, un'esordio nell'età adolescenziale e la durata è molto più breve. Nel DSM 5 si parla di un distubo che dura almeno 15 giorni. I sintomi per diagnosticare questo disturbo sono almeno 5 tra i seguenti: umore depresso per la maggior parte del giorno per la maggior parte dei giorni; perdita di interesse o piacere per attività che solitamente ne procuravano; significativa perdita o aumento di peso e di appetito; Insonnia o Ipersonnia quasi tutti i giorni; Agitazione o rallentamento psicomotorio quasi tutti i giorni; affaticamento o mancanza di energia quasi tutti i i giorni; Autosvalutazione e senso di colpa eccessivi; Scarsa capacità di concentrazione e di attenzione; Pensieri ricorrenti di morte o idee suicidiarie.
I primi due sintomi sono anche quelli che possiamo risocontrare in un signolo episodio depressivo.

Il lavoro terapeutico per superare la depressione

La depressione è una patologia psicologica complessa e debilitante. E' molto difficile che una persona che soffre di depressione richieda di effettuare un percorso di psicoterapia, questo perchè sente una completa mancanza di energie per svolgere qualsiasi attività.  Dunque, spesso sono i familiari e/o i parenti a chiedere un aiuto per far uscire un/a propio/a caro/a da questa situazione angosciante. Nella depressione, da un punto di vista gestaltico, vi è una incapacità ad incontrare l'altro poichè l'intenzionalità al contatto è assente, sospesa, e dunque l'altro risulta lontano, irraggiungibile. In questa fase il tempo e lo spazio vengono vissuti e raccontati dal paziente come dilatati, emerge la perdita di speranza.  Per il depresso non esiste più una persona che possa aiutarlo ad uscirne, percepisce una sensazione di vuoto interiore e relazionale.  Ciò che si perde è dunque quell'aspetto relazionale, il "tra", e dunque la possibilità di costruzione di un "noi". Uscire dalla depressione significa  prima di tutto uscire da uno stato di isolamento che la persona si è costruita per evitare ulteriori sofferenze. Ci si trova come chiusi in guscio in cui si fa fatica a vedere la luce.
Quando si prende in carico un paziente depresso è importante capire che si prende in carico anche tutto il contesto ambientale in cui il paziente vive. Con l'aiuto del terapeuta si può inizialmente ricostrutire un clima di fiducia "relazionale" che può iniziare a far arrivare una pò di luce in quel buio profondo che è la depressione. Dunque lavorando anche sul sistema esperno alla perosna, coinvolgendo le persone care, si può uscire da questa patologia così invalidante. Il lavoro successivo sarà quello di ristabilire interessi e sviluppare le potenzialità dell'individuo. E'indicato l'inserimento in un percoso terapeutico di gruppo per migliorare l'autostima e la capacità di stare con gli altri.