La depressione è una patologia psicologica complessa e debilitante. E' molto difficile che una persona che soffre di depressione richieda di effettuare un percorso di psicoterapia, questo perchè sente una completa mancanza di energie per svolgere qualsiasi attività. Dunque, spesso sono i familiari e/o i parenti a chiedere un aiuto per far uscire un/a propio/a caro/a da questa situazione angosciante. Nella depressione, da un punto di vista gestaltico, vi è una incapacità ad incontrare l'altro poichè l'intenzionalità al contatto è assente, sospesa, e dunque l'altro risulta lontano, irraggiungibile. In questa fase il tempo e lo spazio vengono vissuti e raccontati dal paziente come dilatati, emerge la perdita di speranza. Per il depresso non esiste più una persona che possa aiutarlo ad uscirne, percepisce una sensazione di vuoto interiore e relazionale. Ciò che si perde è dunque quell'aspetto relazionale, il "tra", e dunque la possibilità di costruzione di un "noi". Uscire dalla depressione significa prima di tutto uscire da uno stato di isolamento che la persona si è costruita per evitare ulteriori sofferenze. Ci si trova come chiusi in guscio in cui si fa fatica a vedere la luce.
Quando si prende in carico un paziente depresso è importante capire che si prende in carico anche tutto il contesto ambientale in cui il paziente vive. Con l'aiuto del terapeuta si può inizialmente ricostrutire un clima di fiducia "relazionale" che può iniziare a far arrivare una pò di luce in quel buio profondo che è la depressione. Dunque lavorando anche sul sistema esperno alla perosna, coinvolgendo le persone care, si può uscire da questa patologia così invalidante. Il lavoro successivo sarà quello di ristabilire interessi e sviluppare le potenzialità dell'individuo. E'indicato l'inserimento in un percoso terapeutico di gruppo per migliorare l'autostima e la capacità di stare con gli altri.